Era il settembre del 2012, l’Italia nel pieno della crisi economica (non che ora le cose siano cambiate) dopo essermi licenziata prima del rientro dalla maternità a causa di uno stipendio che non arrivava e in seguito ad un’assunzione andata male con dei furbastri di un’agenzia della zona in cui ho lavorato 6 mesi come collaboratrice a ritenuta d’acconto e 40 giorni come assunta, ho iniziato a pensare seriamente all’ipotesi di mettermi a fare l’art director freelance, il mio modo personale per combattere la crisi.

Certo aprire Partita IVA non era ancora nelle mie corde. Troppa la paura per i “zero” clienti che avevo. Così iniziai a pensare a come propormi e posizionarmi sul mercato per incontrare potenziali aziende interessate al mio lavoro.

Reperire clienti non è semplice. Io faccio l’art director mica sono una venditore! Ecco la prima grande scoperta a cui mi ci dovetti abituare subito. Fare il freelance vuole anche dire fare il venditore di se stessi, del proprio lavoro e servizi.
Non è semplice far fronte alle obiezioni del cliente, sollevate ogni qualvolta si cerchi di proporre un servizio.
In quel periodo ma anche in questo, le frasi maggiori erano legate alla crisi che metteva e mette in ginocchio le aziende.

Così decisi di appuntarmi tutte le obiezioni e le scusanti che mi venivano proposte e decisi di raggrupparle in un blog visuale, con tante immagini e poco testo, come tutti gli art director amano e prediligono.

È nato il blog Kit primo Soccorso Anticrisi. Pillole “di saggezza” per curare la crisi. 10 e più motivi per cui è fondamentale comunicare in tempo di crisi.

Oggi il blog non è più online ma ho deciso di dedicare una sezione del mio sito a questo argomento e farlo tornare in auge.
Spero possa interessare come argomento di spunto per discussioni tra noi del settore comunicazione e le aziende.

E tu come hai deciso di posizionarti e come rispondi alle obiezioni economiche dei clienti quando menzionano la crisi??