Quando si avvia un nuovo blog credo siano importanti le presentazioni. Se ti trovi qui, probabilmente sei passato dalla home page e quindi hai già letto ed avuto modo di farti un’idea su chi sono e cosa faccio. Quello che non hai visto dall’altra parte però è la tangibilità delle mie competenze e quale utilizzo ne faccio.
Ed ecco il motivo di questo blog. Condividere coi miei amici quello che ho appreso sui banchi di scuola ma soprattutto quello che ho imparato sul campo.

Il tutto sempre con un occhio a potenziali clienti :P

Non ti tedio con l’elenco spesa delle agenzie pubblicitarie in cui ho lavorato o dei brand di cui ho contribuito a raccontarne la storia, lo puoi vedere qui, però ti sfinisco fino all’anima chiedendoti di condividere a tua volta, con me e con le persone che approderanno su questo blog, il tuo sapere foss’anche il tuo semplice punto di vista. Lasciami dei commenti, delle impressioni su ciò che leggerai o vedrai. Grazie, per me sarà prezioso.

Perché TabulaRasa. In verità il nome è nato nella chat di Facebook da un brainstorming con Elisa Contessoto, mia compagna in classe VI di SQcuola di Blog. TabulaRasa è sì un modo di dire ma, come Wikipedia docet:

Nell’antica Roma una tabula rasa era una tavoletta di cera cancellata in modo da poter essere usata per riscrivervi sopra. Metaforizzato è il concetto applicato all’intelletto.
Esso allude alla mancanza di conoscenze a priori e, quindi, alla totale potenzialità di acquisizione da parte di esso di qualsiasi conoscenza. Con quest’espressione, già a partire da Aristotele, si è espressa l’idea che l’essere umano nasce senza nulla di innato dal punto di vista mentale, tesi contrapposta a quella che attribuisce più importanza alla componente biologica nella formazione dell’intelletto e della personalità.

Poteva dunque esserci un nome migliore per l’art director che c’è in me? :)

E voi, chi siete, mi farebbe piacere conoscervi e sapere cosa vi potrebbe interessare leggere su TabulaRasa.